Risiko bancario: Le Grandi Mosse di Banche e Assicurazioni sulla Scacchiera della Finanza italiana
- Cleverfin

- 7 feb
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 9 set

Nel grande gioco della finanza, il risiko bancario italiano assomiglia sempre di più a una partita a scacchi tra colossi del settore. Le mosse recenti di UniCredit, BPER, Mediobanca, Monte dei Paschi di Siena e Generali hanno acceso una sfida in cui ogni istituto si muove con strategie precise, cercando di conquistare posizioni chiave sulla scacchiera. Ma chi sta giocando d’attacco e chi è costretto sulla difensiva? Vediamo nel dettaglio la partita bancaria in corso.
Risiko bancario: UniCredit su Banco BPM
UniCredit, guidata dal Gran Maestro Andrea Orcel, ha deciso di aprire la partita con una mossa aggressiva, lanciando a novembre 2024 un’OPA da 10,1 miliardi di euro su Banco BPM. Questa strategia ricorda il Gambetto di Re, una tipica apertura negli scacchi in cui si sacrifica un pezzo (o nel caso di UniCredit, si accetta un’esposizione maggiore) per guadagnare un vantaggio strategico.
La banca milanese ha offerto un concambio azionario di 0,175 azioni UniCredit per ogni azione Banco BPM, valutando il terzo gruppo bancario italiano a 6,657 euro per azione. L’operazione puntava a rafforzare la posizione di UniCredit nel settore retail e corporate, ampliando la sua influenza sul mercato italiano.
Ma il Banco BPM, alfiere strategico del credito alle imprese, ha respinto la proposta definendola inadeguata e ostile. La mossa difensiva della banca lombarda ha lasciato aperto il gioco: UniCredit può insistere con una nuova offerta, cambiare strategia o ritirarsi, lasciando spazio ad altri contendenti. Intanto, il governo italiano osserva la partita con attenzione, temendo la nascita di un colosso che riduca la competizione nel settore bancario.
La Torre in Bilico: Monte dei Paschi e Mediobanca
A gennaio 2025, Monte dei Paschi di Siena ha sferrato una mossa a sorpresa, annunciando un’Offerta Pubblica di Scambio su Mediobanca, valutata 13,3 miliardi di euro. Se Mediobanca è da sempre la "Torre" della finanza italiana, solida e strategica, MPS è una Regina in bilico, con un passato glorioso ma travagliato e una nuova voglia di incidere sulla partita.
L’offerta prevede 23 nuove azioni MPS per ogni 10 azioni Mediobanca, con una valorizzazione di 15,992 euro per azione. Il governo, che detiene ancora l’11,7% di MPS, ha sostenuto l’operazione per creare un nuovo soggetto capace di competere con i big del credito.
Ma qui la partita si complica perché due Alfieri influenti del mondo della Finanza, Delfin (Holding della Famiglia Del Vecchio) e Caltagirone, oltre a detenere congiuntamente circa il 30% del capitale di Mediobanca, hanno rilevato complessivamente il 7% del capitale del Monte dei Paschi a seguito dell'ABB perfezionato dal MEF lo scorso novembre. Il match è ancora aperto e si deciderà tra mosse difensive e tentativi di forzare la presa.
Generali e Natixis: Il Cavallo che Spezza gli Equilibri
Nel risiko finanziario che sta ridisegnando il settore bancario italiano, l’operazione che coinvolge Generali e Natixis si presenta come una mossa imprevista, simile al salto del Cavallo negli scacchi. Se gli altri gruppi bancari stanno avanzando frontalmente con acquisizioni e fusioni nel retail banking, la compagnia triestina sta cercando di rompere gli schemi, puntando a rafforzarsi nel settore del wealth management attraverso un'operazione con il colosso francese Natixis, controllato da Groupe BPCE.
Questa mossa non è casuale e, se portata a termine, potrebbe indebolire il controllo di Mediobanca su Generali, modificando i rapporti di forza all'interno della finanza italiana. Mediobanca possiede il 13% di Generali ed è sempre stata il perno strategico della sua governance, garantendone la stabilità e orientandone le scelte industriali. Ma da tempo la compagnia assicurativa triestina cerca di sganciarsi dall’influenza della banca d’affari, costruendo una propria strategia indipendente.
Mediobanca, che ha tradizionalmente giocato il ruolo di Torre sulla scacchiera finanziaria italiana, potrebbe trovarsi improvvisamente senza difese, con un attacco su più fronti:
Monte dei Paschi di Siena potrebbe prenderne il controllo e, di riflesso, indebolire il suo legame con Generali.
Generali potrebbe rafforzarsi in autonomia attraverso l’operazione con Natixis, riducendo la dipendenza da Mediobanca.
Delfin (Leonardo Del Vecchio) e Caltagirone, grandi azionisti di Mediobanca, ma anche del Leone di Trieste potrebbero favorire l'autonomia di Generali.
Mediobanca, per difendere il suo ruolo strategico, potrebbe provare a rilanciare un’offensiva per rafforzare la sua influenza su Generali, oppure trovare un nuovo alleato per contrastare la fusione con Natixis. In questa partita a scacchi, tutto dipenderà da chi riuscirà a muovere per primo il proprio pezzo senza lasciare il Re scoperto.
BPER e Popolare di Sondrio: La Spinta del Pedone
Infine, sul lato opposto della scacchiera, BPER si muove con una strategia più paziente e strutturata, simile a una spinta di Pedone che avanza costantemente per andare a promozione. Il 6 febbraio 2025, l’istituto ha annunciato un’Offerta Pubblica di Scambio su Banca Popolare di Sondrio, valutata circa 4,3 miliardi di euro.
La proposta prevede un concambio di 1,45 azioni BPER per ogni azione Popolare di Sondrio, con un premio del 6,6% rispetto al prezzo di chiusura del 5 febbraio. L’obiettivo? Creare un nuovo polo bancario con forte presenza nel territorio e sinergie operative per 290 milioni di euro.
A differenza della tattica aggressiva di UniCredit, BPER può contare sull’appoggio di Unipol, che con il suo 24% in BPER e 19% in Popolare di Sondrio agisce da regista occulto della partita. Questa fusione potrebbe consolidare BPER come terzo polo bancario italiano, contrastando il dominio di Intesa e UniCredit e rafforzando la stabilità del sistema.
Chi Sta Vincendo la Partita?
Come in ogni grande partita di scacchi, il risiko bancario non è ancora deciso. Alcuni giocatori avanzano con decisione, mentre altri attendono l’errore dell’avversario per colpire.
UniCredit ha tentato un gambetto con Banco BPM, ma non ha ancora forzato lo scacco matto
MPS ha provato una mossa audace su Mediobanca, che però non mollerà tanto facilmente
Generali cerca di muoversi lateralmente con Natixis, mentre Mediobanca tenta di mantenerne il controllo
BPER ha costruito con pazienza la sua posizione, con il sostegno strategico di Unipol
Ciò che è certo è che queste strategie porteranno a un consolidamento del settore bancario e assicurativo. Sarà interessante capire chi prenderà scacco matto.
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